COIBENTAZIONE E CAPPOTTI TERMICI

Se fa freddo, metti il cappotto alla casa!

Se si sta costruendo (o anche ristrutturando radicalmente) mura o tetto di un edificio è opportuno predisporre un’intercapedine che possa esser poi riempita con degli opportuni materiali isolanti. Nel caso di edifici esistenti è ottimale l’installazione di una copertura “a cappotto” ovvero con il montaggio di pannelli e intonaci isolanti incollati sul lato esterno (oppure anche interno) delle murature.

L’isolamento consente di ridurre le trasmissioni di calore attraverso le pareti, facendo in modo di ridurre gli sprechi di calore dall’interno in inverno e di diminuire il passaggio di calore dall’esterno in estate.

Ricordiamoci che l’isolamento è ancora più importante per le coperture perché queste incidono più delle pareti verticali sul comfort termico degli ambienti. Un cappotto termico costa in materiali attorno ai 30-40 euro a metro quadro, oltre a migliorare il comfort termico invernale ed estivo protegge le pareti e riduce i fenomeni di umidità provenienti dall’esterno.

L’intervento di isolamento termico è un intervento detraibile per il 55% dei costi, come indicato in Finanziaria 2007.

Clicca QUI per saperne di più su queste tecnologie.

PANNELLI SOLARI E 55%

Un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate


Con la Risoluzione n. 244 dell’11 settembre 2007,
l’Agenzia delle Entrate risponde ad alcuni quesiti relativi alla detrazione fiscale del 55% per interventi di risparmio energetico, prevista dai commi 344, 345, 346 e 347 della Finanziaria 2007.

Con la prima domanda viene chiesto se è detraibile l’installazione di pannelli solari con certificazioni di qualità diverse da quelle individuate dalla legge. Il DM 19 febbraio 2007 – spiega l’Agenzia – prevede, all’art. 8, che, per essere agevolabili, è necessario che i pannelli solari:

– siano garantiti per almeno cinque anni;
– presentino una certificazione di qualità conforme alle norme UNI 12975 rilasciata da un laboratorio accreditato.
Non sono detraibili, quindi, le spese per pannelli le cui certificazioni facciano riferimento a una diversa normativa.

Per i pannelli solari realizzati in autocostruzione, invece, potrà essere prodotta la certificazione di qualità del vetro solare e delle strisce assorbenti, secondo le norme UNI vigenti, rilasciata da un laboratorio certificato, e l’attestato di partecipazione ad uno specifico corso di formazione da parte del soggetto beneficiario.

È stato chiesto se la certificazione di qualità del vetro solare e delle strisce assorbenti sia necessaria anche per i pannelli solari autocostruiti già in possesso della curva di rendimento termico conforme alla precedente norma UNI 8212-9.

L’Agenzia ribadisce che non è sufficiente il solo possesso della curva di rendimento termico anche se la stessa sia conforme alla norma UNI 8212-9, ma la certificazione di qualità e delle strisce assorbenti è condizione indispensabile per l’agevolazione.

Il terzo quesito riguarda la tempistica per l’invio della documentazione all’ENEA. La Risoluzione ricorda che, ai sensi dell’art. 4, comma 1, lett. b), del decreto 19 febbraio 2007, occorre trasmettere, entro 60 giorni dalla fine dei lavori, e comunque non oltre il 29 febbraio 2008, all’ENEA, ovvero, per i soggetti con periodo di imposta non coincidente con l’anno solare, non oltre 60 giorni dalla chiusura del periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2007:
a) la copia dell’attestato di certificazione energetica ovvero, in alternativa, di qualificazione energetica prodotto da un tecnico abilitato;
b) la scheda informativa relativa agli interventi realizzati.

Il giorno a partire dal quale decorrono i 60 giorni è quello del c.d. “collaudo” dei lavori, a prescindere dal momento (o momenti) di effettuazione dei pagamenti. Inoltre – prosegue l’Agenzia – il termine dei 60 giorni sia da considerarsi come ordinatorio e che, conseguentemente, sia possibile fruire dell’agevolazione anche in presenza di certificazioni inviate dopo il decorso dei 60 giorni, purché entro il termine ultimo del 29 febbraio 2008.

L’ultima domanda posta all’Agenzia riguarda l’obbligatorietà o meno dell’attestato di certificazione (o qualificazione) energetica anche per l’installazione di pannelli solari al servizio di strutture residenziali, sportive o ricreative o comunque in assenza di impianto di climatizzazione invernale.

Gli interventi di riqualificazione energetica agevolabili sono – ricorda l’Agenzia – unicamente quelli realizzati su edifici esistenti appartenenti a qualsiasi categoria catastale (anche rurale), compresi quelli strumentali. Come precisato nella circolare 31 maggio 2007, n. 36/E, questo ha lo scopo di favorire la riqualificazione energetica, escludendo gli interventi effettuati in fase di costruzione dell’immobile.

Di conseguenza, anche la detrazione per l’installazione dei pannelli solari resta subordinata alla circostanza che sia realizzata su edifici esistenti. È quindi necessaria la produzione dell’attestato di certificazione (o qualificazione) energetica dell’edificio, dell’asseverazione del tecnico abilitato e della scheda informativa relativa agli interventi realizzati.

IMPIANTO FOTOVOLTAICO

Fotovoltaico – cos’è e come funziona


Un impianto o sistema fotovoltaico è costituito da un insieme di componenti meccanici, elettrici ed elettronici che concorrono a raccogliere e trasformare l’energia solare disponibile, rendendola utilizzabile sotto forma di energia elettrica. Sfrutta le proprietà di alcuni materiali semiconduttori (fra cui il silicio) che opportunamente trattati e collegati producono elettricità se colpiti dalla radiazione solare, senza parti in movimento e senza l’uso di alcun combustibile.

I pannelli vengono installati sui tetti o integrati nelle costruzioni, oppure anche a terra, e devono essere rivolti a sud per meglio captare la radiazione solare. Il dispositivo più elementare capace di operare una conversione dell’energia solare in energia elettrica è la cella fotovoltaica, che ha le dimensioni di un quadrato di circa 12 cm di lato ed è in grado di generare circa 1,5 Watt di potenza in condizioni standard, vale a dire quando si trova ad una temperatura di 25 °C ed è sottoposta ad una potenza della radiazione solare pari a 1.000 W/m2. La potenza in uscita da un dispositivo fotovoltaico che lavora in condizioni standard prende il nome di potenza di picco (Wp) o potenza nominale ed è un valore che viene usato come riferimento per confrontare tra loro impianti diversi. Tante celle unite tra loro formano un pannello fotovoltaico.

Per quanto riguarda i materiali delle celle, il silicio con cui sono costruite può essere di diversi tipi:

Celle in silicio monocristallino
Sono costituite da un unico cristallo di silicio, sono le celle a più alta efficienza perchè il reticolo atomico è perfetto.
Si riesce ad ottenere efficienze della cella anche del 22 % (energia prodotta/energia incidente) mentre il rendimento tipico del modulo è del 15% a causa delle perdite indotte dai vari componenti del sistema quindi occorre una superficie di circa 8,5 mq per ottenere 1 kW di picco. I costi del monocristallino sono i più alti. Il limite fisico teorico invalicabile del rendimento di una cella è il 44% ed è dovuto alla modalità di trasmissione di energia tra i fotoni e gli atomi di silicio.

Celle in silicio policristallino
Sono formate da macro cristalli che hanno punti di giunzione tra loro; la cella fotovoltaica consente comunque buone efficienze, minori del monocristallino di qualche punto percentuale, mentre il rendimento tipico del generatore è 13%. Celle di questo tipo costano meno ma producono meno energia. Se si considerano i costi per unità di potenza, monocristallino e policristallino si equivalgono abbastanza ma l’impianto in silicio policristallino deve essere più grande per raggiungere la stessa potenza.

Celle in silicio amorfo
Ottenute per deposizione su un supporto di plastica o vetro o un qualunque materiale isolante anche pieghevole. L’efficienza tipica del modulo arriva solo al 7-8% ma hanno il vantaggio di utilizzare molto meno silicio (il materiale puro è costoso). Il costo per unità di potenza è equivalente al cristallino ma occorrono superfici molto maggiori e maggiori strutture di sostegno mentre il costo al metro quadrato è decisamente più basso.

A seconda del tipo di utenza si possono distinguere due tipologie di impianto: quando l’impianto è destinato ad alimentare utenze isolate è di tipo stand alone e in genere ai associa a degli accumultari a batteria, altrimenti, se le utenze sono connesse alla rete elettrica, è di tipo grind connected.

Per accedere al conto energia l’impianto fotovoltaico deve essere connesso alla rete (grid connected)

Impianti connessi con una rete elettrica
Un impianto fotovoltaico a immissione in rete è principalmente composto dai seguenti componenti:

1. Cella solare: per la trasformazione di energia solare in energia elettrica. Per ricavare più potenza vengono collegate tra loro diverse celle.
2. Inverter: trasforma la corrente continua proveniente dai moduli in corrente alternata convenzionale a 220V di tensione. Questo adattatore é assolutamente necessario per il corretto funzionamento delle utenze collegate e per l’alimentazione della rete.
3. Quadro elettrico: in esso avviene la distribuzione dell’energia. In caso di consumi elevati o in assenza di alimentazione da parte dei moduli fotovoltaici la corrente viene prelevata dalla rete pubblica. In caso contrario l’energia fotovoltaica eccedente viene di nuovo immessa in rete. Inoltre esso misura la quantità di energia fornita dall’impianto fotovoltaico alla rete.
4. Rete: allacciamento alla rete pubblica dell’azienda elettrica.
5. Utenze: apparecchi alimentati dall’impianto fotovoltaico.


Schema di un impianto connesso alla rete pubblica


Gli impianti connessi alla rete possono contemporaneamente:

  • Generare energia elettrica destinata all’autoconsumo – L’energia elettrica prodotta viene autoconsumata con l’effetto di ridurre i costi della bolletta energetica. In questo caso non è previsto un sistema di accumulo di energia, la rete elettrica funziona come riserva di energia da utilizzare quando l’impianto non ne produce abbastanza; un doppio contatore provvede a calcolare la differenza tra energia elettrica immessa ed assorbita dall’utente su base annuale e stabilisce l’eventuale credito energetico per l’anno successivo (scambio sul posto).
  • Generare energia da immettere nella rete elettrica – L’energia prodotta viene venduta e immessa nella rete elettrica nazionale, quindi il compito di questo tipo di impianti è quello di produrre la quantità massima di energia in modo da massimizzare i ricavi.

Per saperne di più consulta anche l’opuscolo dell’Enea

CALDAIA A CONDENSAZIONE

Recuperano il calore, e riducono il consumo

Per l’impianto di riscaldamento la caldaia è il cuore, l’apparecchio più importante. Viene definita ad alta efficienza una caldaia in cui la quasi totalità (oltre il 90%) dell’energia contenuta nel combustibile (metano, gpl, etc.) viene trasferita al fluido termovettore (acqua o aria). Una caldaia standard invece ha rendimenti di poco superiori all’80%, mentre molto più efficienti sono le caldaie a condensazione.

Le caldaie a condensazione sono attualmente quanto di più efficiente può fornire il mercato delle caldaie, perché permettono di recuperare parte del calore contenuto nei gas di scarico sotto forma di vapore acqueo, consentendo un migliore sfruttamento del combustibile. La quota di energia recuperabile tramite la condensazione del vapore acqueo contenuto nei gas di scarico è dell’ordine del 16-17% rispetto a una caldaia tradizionale.

Le caldaie a condensazione inoltre esprimono il massimo delle prestazioni quando sono utilizzate con impianti che funzionano a bassa temperatura (30-50°C), come ad esempio con impianti a pannelli radianti a parete e a pavimento. Rispetto a una caldaia tradizionale l’extracosto è tra i 1.000 e i 4.000 €, ma tali somme vanno valutate per l’intero ciclo di vita della caldaia, che è solitamente di almeno 15 anni, nei quali il risparmio medio sarà del 30% nel consumo di combustibile, così può capitare che, nel caso si debba sostituire una vecchia caldaia, il sovra costo si ripaghi in due o tre anni soltanto.

La Finanziaria 2007 ha inserito la sostituzione della vecchia caldaia con una a condensazione tra gli interventi per cui vale la detrazione fiscale su tutte le spese affrontate del 55%.

Per un intervento di questo tipo si intende la sostituzione di una caldaia tradizionale (quindi che non sia a condensazione) con una caldaia a condensazione. Questa sostituzione comporta anche dei lavori di adattamento dell’impianto: per esempio serve il sistema di scarico delle condense che nelle installazioni tradizionali non c’è, e molto probabilmente servirà anche un adattamento al sistema di evacuazione fumi. Si intendono inclusi anche eventuali lavori di messa a punto del sistema di distribuzione, purché siano effettuati contemporaneamente e non in un secondo momento. Rientrano nell’ambito di questi interventi anche le trasformazioni degli impianti centralizzati per rendere possibile la contabilizzazione del calore, e il passaggio da impianto individuale autonomo a impianto centralizzato con contabilizzazione del calore. Negli interventi ammissibili, per i quali è prevista la detrazione, sono compresi, oltre a quelli relativi al generatore di calore e alla rete di distribuzione, anche quelli sui sistemi di trattamento dell’acqua, sui dispositivi di controllo e regolazione nonché sui sistemi di emissione. I sistemi di emissione sono i terminali d’impianto, cioè termosifoni, termoconvettori, ventilconvettori, pannelli radianti, battiscopa radianti, ecc.


Per avere una guida pratica alle agevolazioni per il risparmio energetico in casa (comprese caldaie a condensazione) clicca qui. Oppure le guide disponibili nei link che riportiamo nella pagina iniziale di questo sito, nella colonna di sinistra.

Per avere invece informazioni su procedure e norme per la manutenzione caldaie clicca qui.

Per avere invece informazioni tecniche generali sui sistemi di riscaldamento e su come ottimizzarli puoi consultare la specifica guida dell’Enea sugli impianti di Riscaldamento.

Prestiti e Finanziamenti per il FV

Un comunicato del GSE (gestore servizi elettrici) su alcune banche che offrono pacchetti di finanziamento ad hoc per il Fotovoltaico

Il finanziamento dell’impianto

Per agevolare i titolari di impianti fotovoltaici che ritenessero opportuno usufruire di un finanziamento per la realizzazione dell’impianto, il GSE ha sottoscritto con numerosi Istituti di Credito un accordo quadro che disciplina la procedura di cessione del credito nascente dalla tariffa incentivante.
Tale accordo intende semplificare i rapporti fra il GSE e gli Istituti Finanziatori relativamente alla gestione della cessione dei crediti nascenti dalla stipula della Convenzione tra il soggetto responsabile e il GSE e potrà essere esteso agli altri Istituti di Credito che ne faranno richiesta.

Al 30 maggio 2008, hanno già sottoscritto l’accordo quadro con il GSE i seguenti Istituti ai quali ci si può rivolgere direttamente:

Elenco degli istituti finanziari che hanno sottoscritto l’Accordo Quadro alla data del 30 maggio 2008:

  • Artigiancassa – Cassa per il Credito alle Imprese Artigiane S.p.a.
  • Banca Agricola Mantovana
  • Banca Agricola Popolare di Ragusa
  • Banca Agrileasing S.p.A.
  • Banca Alpi Marittime
  • Banca Arditi Galati
  • Banca Atestina di Credito Coop.
  • Banca Capasso Antonio Spa
  • Banca Carige Spa-Cassa di Risparmio di Genova e Imperia
  • Banca Carim – Cassa di Risparmio di Rimini Spa
  • Banca Carime
  • Banca Cassa di Risparmio di Asti
  • Banca Centro Emilia-Credito Coop.
  • Banca Centropadana Cred.Coop.Soc.Coop.
  • Banca CR Firenze
  • Banca CRV Cassa di Risparmio di Vignola Spa
  • Banca dei Sibillini
  • Banca del Fucino
  • Banca del Lavoro e del Piccolo risparmio S.p.a.
  • Banca della Campania Spa
  • Banca della Maremma Credito Cooperativo di Grosseto s.c.
  • Banca della Provincia di Macerata Spa
  • Banca della Valpolicella Cred.Coop.di Marano (Verona)
  • Banca della Versilia e della Lunigiana
  • Banca delle Marche
  • Banca di Ancona Credito Coop.Soc.Coop.
  • Banca di Bientina Credito Cooperativo
  • Banca di Bologna Credito Coop.Soc.Coop.
  • Banca di Capranica Credito Coop.
  • Banca di Caraglio, del Cuneese e della Riviera dei Fiori
  • Banca di Cascina
  • Banca di Cesena Credito Coop.di Cesena e Ronta
  • Banca di Cividale
  • Banca di Imola
  • Banca di Legnano
  • Banca di Mantignana Credito Cooperativo Umbro Soc.Coop.
  • Banca di Monastier e del Sile Cred.Coop.Soc.Coop.
  • Banca di Palermo
  • Banca di Pesaro Credito Cooperativo
  • Banca di Ripatransone Credito Coop.Soc.Coop.
  • Banca di Roma
  • Banca di Romagna
  • Banca di Trento e Bolzano
  • Banca di Udine Credito Coop.
  • Banca di Valle Camonica Spa
  • Banca Interregionale
  • Banca Italease
  • Banca Monte dei Paschi di Siena
  • Banca Monte Parma
  • Banca Monteriggioni Credito Cooperativo Soc.Coop.
  • Banca Nazionale del Lavoro
  • Banca Picena Truentina Credito Cooperativo Società Cooperativa
  • Banca Popolare Commercio e Industria Spa
  • Banca Popolare del Frusinate S.C.P.A.
  • Banca Popolare dell’ Etruria e del Lazio Scarl
  • Banca Popolare dell’Alto Adige
  • Banca Popolare dell’Emilia Romagna Società cooperativa
  • Banca Popolare di Ancona S.p.a.
  • Banca Popolare di Bari
  • Banca Popolare di Bergamo S.p.a.
  • Banca Popolare di Cortona
  • Banca Popolare di Marostica
  • Banca Popolare di Puglia e Basilicata
  • Banca Popolare di Sondrio
  • Banca Popolare di Vicenza
  • Banca Popolare Etica scpa
  • Banca Popolare Friuladria Spa
  • Banca Popolare Milano
  • Banca Popolare Pugliese
  • Banca Prossima Spa
  • Banca Reggiana
  • Banca Regionale Europea S.p.a.
  • Banca Romagna Centro Credito Coop.
  • Banca Sella
  • Banca Sella Nord Est
  • Banca Suasa Cred.Coop.- Soc.Coop
  • Banca Toscana
  • Banca Valdichiana Credito Cooperativo Tosco Umbro
  • Banca Veneta 1896 – Credito Coop.delle Province di Verona e Rovigo
  • Bancasciano Credito Cooperativo
  • Banco di Brescia Spa
  • Banco di Lucca S.p.a.
  • Banco di S.Giorgio Spa
  • Banco di Sardegna S.p.A.
  • Barclays Bank
  • BCC Agrobresciano
  • BCC Basiliano
  • BCC Cremonese
  • BCC del Carso
  • BCC del Chianti Fiorentino
  • BCC del Metauro-Soc.Coop.
  • BCC del Valdarno
  • BCC della Costa d’Argento
  • BCC della Costa Etrusca
  • BCC della Garfagnana
  • BCC della Montagna Pistoiese -Maresca
  • BCC della Romagna Occidentale-Soc.Coop.
  • BCC dell’Alto Reno S.C.
  • BCC delle Prealpi Scrl
  • BCC di Alba, Langhe e Roero s.c.
  • BCC di Anagni Soc.Coop.
  • BCC di Anghiari e Stia
  • BCC di Aquara
  • BCC di Bene Vagienna
  • BCC di Borghetto Lodigiano
  • BCC di Cambiano (Castelfiorentino-Firenze)Soc.Coop.per Azioni
  • BCC di Carnia e Gemonese
  • BCC di Casal Grasso e Sant’Albano Stura
  • BCC di Cascia di Reggello
  • BCC di Castagneto Carducci
  • BCC di Castel Goffredo
  • BCC di Castenaso (Bologna)
  • BCC di Cherasco
  • BCC di Civitanova Marche e Montecosaro
  • BCC di Conversano
  • BCC di Cremeno-Soc.Coop.
  • BCC di Falconara Marittima
  • BCC di Fano
  • BCC di Filottrano Soc.Coop.
  • BCC di Fiuggi
  • BCC di Fornacette scpa
  • BCC di Impruneta
  • BCC di Laurenzana
  • BCC di Locorotondo – CRA – Soc.Coop.
  • BCC di Macerone
  • BCC di Manzano
  • BCC di Montepulciano
  • BCC di Ostra e Morro d’Alba
  • BCC di Ostra Vetere
  • BCC di Palestrina
  • BCC di Pergola Soc.Coop.
  • BCC di Pescia
  • BCC di Piove di Sacco Soc.Coop.
  • BCC di Pistoia
  • BCC di Pitigliano
  • BCC di Pompiano e della Franciacorta – Soc.Coop.
  • BCC di Pontassieve
  • BCC di Recanati e Colmurano
  • BCC di Roma
  • BCC di Ronciglione SC
  • BCC di S. Pietro in Vincio
  • BCC di S.Marco dei Cavoti Soc.Coop.per Azioni
  • BCC di San Giorgio e Meduno
  • BCC di Sant’Elena
  • BCC di Santeramo in Colle
  • BCC di Spello e Bettona
  • BCC di Staranzano
  • BCC di Terra d’Otranto scpa
  • BCC di Triuggio
  • BCC di Vignole
  • BCC di Villesse
  • BCC Euganea di Ospedaletto Euganeo
  • BCC Laudense Lodi S.C.
  • BCC Padana Orientale S.Marco Rovigo Soc.Coop
  • BCC Pordenonese
  • BCC S.Maria Assunta-Adria-Soc.Coop.
  • BCC San Giuseppe di Petralia Sottana
  • BCC San Marco di Calatabiano
  • BCC Valdostana soc. coop.
  • BCC Valmarecchia di Rimini
  • BCC Vicentino-Pojana Maggiore
  • BCC dell’Alta Padovana s.c.
  • BCC di Leverano
  • BCC.di Signa
  • BCC di Turriaco s.c.
  • BCC di Vergato (Bologna) Soc.Coop.
  • BCC Picena
  • BCC “Sen.P.Grammatico” di Paceco
  • Benaco Banca Credito Coop.Costermano Soc.Coop.
  • Biella Leasing Spa
  • Biverbanca Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli
  • BPU Esaleasing S.p.a.
  • CARIFANO- Cassa di Risparmio di Fano Spa
  • Cariprato -Cassa di Risparmio di Prato Spa
  • Cassa Centrale dell’Alto Adige Spa
  • Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna
  • Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila
  • Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti
  • Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo S.p.a.
  • Cassa di Risparmio di Alessandria
  • Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno Spa
  • Cassa di Risparmio di Carrara
  • Cassa di Risparmio di Cento Spa
  • Cassa di Risparmio di Cesena
  • Cassa di Risparmio di Città di Castello S.p.a.
  • Cassa di Risparmio di Civitavecchia spa
  • Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana
  • Cassa di Risparmio di Ferrara Spa
  • Cassa di Risparmio di Foligno S.p.a.
  • Cassa di Risparmio di Fossano Spa
  • Cassa di Risparmio di La Spezia Spa
  • Cassa di Risparmio di Orvieto Spa
  • Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza Spa
  • Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia Spa
  • Cassa di Risparmio di Ravenna
  • Cassa di Risparmio di Rieti S.p.a.
  • Cassa di Risparmio di Savigliano Spa
  • Cassa di Risparmio di Spoleto S.p.a.
  • Cassa di Risparmio di Terni e Narni Spa
  • Cassa di Risparmio di Venezia
  • Cassa di Risparmio in Bologna
  • Cassa di Risparmio Padova e Rovigo
  • Cassa Rurale Adamello-Brenta BCC
  • Cassa Rurale BCC di Treviglio
  • Cassa Rurale d’Anaunia
  • Cassa Rurale del Cremasco Banca di Cred.Coop.Soc.Coop.
  • Cassa Rurale ed Artigiana di Binasco
  • Cassa Rurale ed Artigiana di Borgo S.Giacomo
  • Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola Credito Coop.
  • Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù banca di Credito Cooperativo
  • Cassa Rurale ed Artigiana di Treviso
  • Cassa Rurale ed Artigiana di Vestenanova Cred.Coop
  • Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella BCC
  • Centrobanca-Banca di Credito Finanziario e Mobiliare Spa
  • Centromarca Banca – Credito Cooperativo
  • CRA di Rivarolo Mantovano Credito Cooperativo
  • Credemleasing spa
  • Credicoop Cernusco sul Naviglio SC
  • Credito Coop.Friuli Soc.Coop
  • Credito Cooperativo – Cassa Rurale ed Artigiana di Lucinico Farra e Capriva
  • Credito Cooperativo Bolognese
  • Credito Cooperativo Interprovinciale Veneto Soc.Coop.
  • Credito Cooperativo ravennate e imolese Soc.Coop.
  • Credito Cooperativo Valdinievole
  • CrediUmbria Banca di Credito Coop.
  • Credito Emiliano
  • Credito Valtellinese s.c.
  • Emil Banca Credito Coop.Bologna
  • Eticredito Banca Etica Adriatica Spa
  • FlashBank
  • Friulcassa Cassa di Risparmio Regionale
  • Hypo Vorarlberg Leasing
  • Interbanca
  • Intesa Leasing S.p.A.
  • Intesa Sanpaolo
  • Irfis Mediocredito della Sicilia
  • Italease Network Spa
  • Italeasing Spa
  • Locat S.p.A.
  • Mantovabanca 1896 Credito Cooperativo
  • Mercantile Leasing Spa
  • MPS Banca per l’Impresa
  • Natixis Lease S.A.
  • Palladio Leasing Spa
  • Romagna est Banca di Credito Cooperativo Soc.Coop.
  • Sanpaolo Banca dell’Adriatico
  • Sanpaolo Banco di Napoli
  • Sardaleasing Spa
  • SelmaBipiemme Leasing
  • UniCredit Banca
  • Unicredit Banca d’Impresa Spa
  • Unione di Banche Italiane S.c.p.a.
  • Unipol Banca Spa

fonte GSEL spa

Aggiungiamo a questa lista anche l’interessante offerta di Banca Etica per il finanziamento ai progetti di effiicienza energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili: clicca qui per info.